ARCHI magazine Mar-Apr 09 Flow Scale

Continuiamo l’esplorazione didattica dell’into- nazione iniziata con il precedente articolo (vediArchi Magazine n° 15 Gennaio-Febbraio 2009), di cui questo costituisce l’ideale continuazione. Per una riuscita ottimale l’esercizio proposto ri- chiede l’uso di un supporto cd: io ne utilizzo uno realizzato in proprio consistente in un bor- done dall’andamento ipnotico ottenuto sovrap- ponendo più contrabbassi. Il bordone è costrui- to su due intervalli: la quinta giusta e l’ottavache, ripetuti in modo ostinato, costituiscono una sorta di lungo mantra atto a risvegliare la coscien- za uditiva. Ascoltandolo familiarizziamo innan- zitutto con queste due sensazioni: l’unisono – e l’ottava – (sensazione di perfetta fusione sono- ra) e la quinta (prima differenziazione della se- rie). L’impressione generale è quella di una gran- de stabilità. Una delle risorse didattiche di cui questo processo si avvale è quello della mimesi: secondo questo modello, ascoltando assorbia- mo molte informazioni anche se forse non le comprendiamo. Utilizzando il cd è come se fos- simo circondati da dieci contrabbassi che ripe- tono insistentemente al nostro orecchio la se- quenza tonica-dominante-tonica8, siamo lette- ralmente avvolti da un magma sonoro che ci “suggerisce” l’intonazione di tali intervalli e ci aiuta con gli altri della serie, e non solo: ci de- scrive anche qual è il tipo di suono che dobbia- mo imparare a riprodurre, intenso, denso, cor- poso, pieno di armonici… Allora, ascolto e la- scio che il cd agisca, che queste informazioni so- nore cadano nel mio subconscio: sto interioriz- zando dati sonori essenziali.

Flow scale si prefigge principalmente due obiet- tivi: il primo, di risvegliare la coscienza dell’into- nazione così come l’abbiamo descritta nella pri- ma parte di questo articolo; il secondo, di otte- nere questo risultato mediante una motricità ap- propriata, naturale e spontanea. Se non si inte- grano i due livelli, non diciamo che l’esercizio funziona al 50% ma che il risultato è nullo. In un’ottica olistica, se spezzi quello che è intero, diventa zero. Nel caso di flow scale, il vero risulta- to si realizza solo se e quando intonazione e flui- dità motoria si fondono in armonico intreccio.

L’esercizio permette all’allievo di passare dal- la fase passiva della ricezione a quella attiva del-

la riproduzione dell’intervallo. L’insegnante in questa fase sarà di enorme aiuto, guidando lo studente a selezionare e riconoscere le proprie sensazioni, anche le più sottili. Io suggerisco ai miei studenti, per un insieme di motivi connes- si allo sviluppo dell’Ascolto in senso stretto e fi- gurato, di esercitarsi al buio o bendati: per quan- to strano possa sembrare ha un suo senso e, so- prattutto, funziona. Importante! Prima di ini- ziare l’esercizio è bene chiarirne gli obiettivi: più essi saranno precisi e definiti, più sapremo se ciò che stiamo facendo è esatto, se ha senso. Di seguito, una scheda riassuntiva dell’esercizio.

Flowscale: prima di iniziare…

Target: adattabile ad allievi di qualunque livello.

Obiettivi: imparare a distinguere tra interval- lo esatto/falso; fare esperienza della condizio- ne psicocorporea che definiamo flow.

Risultati attesi: miglioramento della consape- volezza motoria ed uditiva; capacità di instau- rare nel sistema automatismi di tipo flow.

Modalità: ripetizione quotidiana per un perio- do di almeno tre settimane.

Applicazioni pratiche: tecnica utilizzabile in quelle parti del repertorio che prevedono can- tabile e legato.

Materiale occorrente: una base cd di alta qua- lità timbrica per l’ancoraggio dell’intonazione. N.B. Non provate con riproduttori/riproduzio- ni di scarsa qualità perché l’esercizio diventa controproducente.

1 Comment
  • A WordPress Commenter
    Posted at 11:19h, 08 Gennaio

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